Il Natale di una volta, sapeva di antico, la casa profumava di legna bruciata nel caminetto e di buccia d’arancia messa sul fuoco. La mamma preparava dei buoni dolcetti natalizi nella stufa, che riscaldava la casa piccina.
Nella stufa ardeva la legna, tra il tric e trac delle castagne messe sul fuoco e l’odore dei dolcetti messi nel forno.
Fuori era freddo e la pioggia batteva sui vetri, mentre la nebbia rivestiva il paesello: tutto era semplice e tutto era bello.
Poi, nella casa piccina, c’era l’alberello e la capanna con le lucette; e la nonna che raccontava le fiabe vicino alla fiamma del caminetto; come era bello stare accanto al fuoco e sentire le novelle di Natale che raccontava la nonna.
Tutto era semplice e tutto era bello, quando nella notte della vigilia, la mamma, prima di andare a letto, infilava un’altra legna nella stufa, perché diceva che doveva venire la Madonna ad asciugare i pannolini a Gesù Bambino.
Ritornare indietro vorrei, per rivivere la magica fiaba, del tempo che fu.
“Natale di una volta” Enza Lepore
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